Con profondo cordoglio Ussi Roma esprime le più sentite condoglianze alla famiglia per la morte del Vicepresidente del Gruppo Gianfranco Tobia, avvocato stimatissimo e collega giornalista che ha dedicato con passione e professionalitá un profondo impegno per la crescita e lo sviluppo della Stampa Sportiva Italiana.

“Calma, questa cosa la sistemiamo”. C’era l’avvocato, lo sportivo, il tifoso, il cavaliere che combatte l’ingiustizia professionale ristretto in queste poche parole che Gianfranco, anima e cuore dell’Ussi Roma, ripeteva sovente, sapendo di mentire a noi e a se stesso. Perchè la calma, quando c’era da affrontare ciò che non era giusto, Gianfrancone nostro la chiudeva in un cassetto. Nel suo personale derby interiore tra calma e rabbiosa indignazione verso le ingiustizie, quest’ultima vinceva sempre tre a zero, c’era poco da fare.

Noi ne eravamo affascinati. Un uomo che era riuscito nella professione di avvocato ad altissimi livelli – portandola anche nel gotha dello sport italiano in nome di una passione che s’era poi rivelata nel mondo del giornalismo – che si batteva per tutti noi e per chi chiedeva solo di poter fare il proprio lavoro con un impegno da non credere, spendendo tempo ed energia senza mai risparmiarsi.

“Calma, questa cosa la sistemiamo”. E Gianfranco la sistemava sul serio. Che fosse un semplice problema di accredito o un quadro normativo sul quale ragionare e intervenire, lui ci metteva la stessa cura, la stessa dedizione. Nella vita, Gianfranco era fantasista, era mediano e se serviva anche portiere, perchè il senso di squadra ce l’aveva dentro.

Già, il pallone, la sua grande passione. E chi se lo dimentica durante le ormai leggendarie partite del torneo di calcio a 11 intitolato ad Alberto D’Aguanno? Quando noi dell’Ussi Roma lo abbiamo vinto (e lo abbiamo vinto un bel po’ di volte vero Gianfri?), non c’è stata volta che su quella sua bella faccia da gentleman british non sia apparso il sorriso del fanciullo che fu. Un uomo felice per un pallone che rotola in rete.

Lui non giocava, ma lì vicino a noi in panchina non mancava mai da vero presidente della squadra. Tifava, soffriva, gioiva. Era in campo con tutti noi anche se non scendeva in campo. Ti giravi e lui era lì, in piedi vicino alla panchina. E se capitava di prendere gol (non che succedesse spesso eh!) si avvicinava e indovina cosa ti diceva? “Calma, questa cosa la sistemiamo”.

Ciao Gianfranco, ciao Amico, ciao Maestro.

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